Potete chiamarlo “lievito madre”, “pasta madre” o “lievito naturale”,
potete averlo più o meno idratato,
ma una volta che avrete iniziato a prendervene cura difficilmente smetterete.
Il nostro lievito è nato dalle nostre mani,
o meglio da quelle di Anna,
poiché io ero in vacanza come sempre!
Tornavo a casa da un breve soggiorno tra Umbria, Toscana e Lazio con il pallino in mente della lievitazione naturale.
Mentre lei aveva già provveduto con acqua, farina e mela…
ma forse questa storia la conoscevate già.
Sono trascorsi quattro anni e state certi che ce ne sono capitate di rianimazioni d’emergenza!
Ad ogni modo, volevamo contribuire anche quest’anno al Pasta Madre day,
anche se in ritardo,
giunto alla sua sesta edizione.
Così per l’occasione Anna ha preparato dei soffici panini integrali!
La prima volta che la farina integrale ha fatto il suo ingresso nella dispensa di Anna fu per la crostata di Knam.
Io nella mia casetta a Terrasini avevo il mio bel pacco da 5 kg e lei dovette scendere a comprarla.
Da allora un po’ di tempo è passato e tutti, bimbi compresi, hanno accettato di buon grado il passaggio a farine meno lavorate e più digeribili.
Ingredienti:
dosi per 7 panini
300 g farina integrale
100 g farina di semola
60 g lievito madre idratato al 40%
250 g acqua
8 g sale
Procedimento:
Nella ciotola della planetaria abbiamo idratato il lievito madre con due terzi della dose di acqua ed aggiunto la farina integrale. L’impasto è stato lasciato riposare per mezz’ora circa, al termine del quale è stata aggiunta la farina di semola.
Abbiamo versato la dose di acqua restante, continuato a mescolare con con la frusta a K e, per ultimo, incorporato il sale.
Abbiamo coperto con pellicola la ciotola e lasciato a temperatura ambiente per mezz’ora.
Su di un piano infarinato, abbiamo effettuato due serie di pieghe distanziate da mezz’ora circa durante la quale l’impasto è stato coperto a campana.
Abbiamo diviso l’impasto in sette parti uguali; riposti in una teglia su di uno strofinaccio accuratamente infarinato, posto in maniera tale da separarli, ed atteso il raddoppio.
I panini sono stati cotti a 220°C fino a lievitazione ultimata e poi a 200°C per altri 15 minuti circa, fino ad ottenere un rumore sordo bussando sul fondo.
Rustici e profumati, questi panini portano con sé il sapore e gli odori di casa nostra.
Così li abbiamo farciti con gustose e genuine fette di salame Clai, un marchio che imparerete a conoscere bene seguendo attentamente Ifood.
Ragazze questi panini integrali sono bellissimi, sapete anch’io mi sono avventura in questo meraviglioso mondo che è la lievitazione naturale, grazie ad una amica che ad inizio anno me ne ha ceduto un pezzo…ogni volta panificare è una piccola magia che si compie lentamente e io rimango sognante davanti allo sportello del fondo aspettando che si compia il miracolo 🙂
Questi panini li proverò sicuro!!
PS: anch’io li ho testati proprio così i salami clai!!
Bravissime!
Un abbraccio
L.
Grazie Laura, noi ormai sono quasi 4 anni che abbiamo il lievito madre e ogni volta sembra la prima. Questi panini erano stati preparati prima dell’arrivo dei salumi ma appena abbiamo visto le delizie CLAI sono corsa a riprepararli. Un panino così per me è irresistibile!! Baci
A.
Come sempre sapete come prendermi x la gola..passo x avvisarvi che sarò un po’ assente, ho avuto un problema con il blog ed ho perso il 70% del materiale fotografico…non vi dico come mi sento, sto lavorando per rimettermi in sesto ma sarà una cosa più lunga di quello che speravo 🙁
Spero di riuscire ogni tanto a passare x un saluto..un abbraccio <3
ps: sempre che non molli tutto prima..
Ciao Consu abbiamo letto su fb, terribile!! Ti aspettiamo e intanto ti seguiamo su fb, non mollare. 😀 baci
Ne sappiamo qualcosa 🙂 Veramente è una dipendenza, però poi basta vedere i risultati di questa ricetta per capire che ne valeva la pena.
ma che panini spettacolari! Da provare davvero! Un grande abbraccio carissime! :-*
Grazie mille! 😘
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